Poggioreale, visita alla Città Fantasma della Sicilia

I local sono da sempre le mie guide preferite, soprattutto se appassionati di fotografia! Così quando Peppe Cant mi consiglia di passare da Poggioreale, imposto il navigatore alla cieca, entusiasta di non dare neanche un’occhiata a cosa mi aspetta.

Vi lascio subito una dritta che vi aiuterà. Seguite le indicazioni per “Rovine di Poggioreale”, altrimenti arriverete all’ingresso della nuova cittadina, più a valle. Già, perché quest’angolo di Sicilia accoccolato nella Valle Del Belice ha vissuto lo stravolgimento a cui costringe l’irruenza della natura quando decide di far valere la propria forza.

Era la notte fra il 14 e il 15 gennaio 1968 quando un terremoto di oltre sei gradi di magnitudo colpì la Sicilia occidentale. Il tempo sembra essersi fermato a quella notte, con i soccorsi che faticano ad arrivare per via delle strade inghiottite dalla terra e il freddo misto a paura che si respira nell’aria. L’appuntamento col destino è arrivato, la quasi totalmente distrutta Poggioreale viene abbandonata, è antieconomico e potenzialmente pericoloso ricostruire tutto.

Mi trovo di fronte ad un cancello sbarrato, un lucchetto che separa il “paese fantasma” dal resto del mondo e un vecchietto che mi indica la via “non ufficiale” da seguire.

Lo scenario è surreale, tra il poetico e lo straziante. Resto in silenzio per tutto il tempo: troppo forte la carica emotiva che ha questo luogo, troppe suggestioni che affollano la mente e troppi scenari che nutrono la mia immaginazione.

Macerie e polvere dove un tempo c’erano frastuono, colori e sorrisi: è il fascino di una città sospesa nel tempo. Un vecchietto sale sul palco di questo teatro di rovine, al centro della piazza deserta mentre un cavallo galoppa lungo quello che una volta era il corso principale. Con orgoglio il vecchio poggiorealese ricostruisce la vita, le architetture e i riti degli abitanti a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Li disegna con la mano e l’Antica Poggioreale quasi riprende vita davanti ai miei occhi. Mi guardo intorno e dove prima c’erano solo crepe, scheletri di case miracolosamente in piedi e ruderi abbandonati vedo scene di vita vissuta, viva e vivace.

Ferita a morte, appesa a un filo ma non ancora finita. Adesso che l’ho vista brulicante di vita attraverso le parole radicate nel cuore del mio improvvisato accompagnatore, mi si apre un sorriso sincero pensando all’orgoglio dei poggiorealesi che vogliono tornare a far vivere le loro case, tassello dopo tassello. Film, un museo della memoria, vecchi abitanti che donano i propri risparmi per il sogno della ricostruzione…

E poi, la Vecchia Poggioreale è un set fotografico straordinario, ve lo assicuro! Ecco, questo è il mio piccolo contributo affinché quest’angolo della mia Sicilia non cada nel dimenticatoio ma risorga come nelle migliori favole. 

 

 

 

6 Comments
  1. È proprio grazie alle foto che vidi nel tuo profilo ig che decisi di andarci e domani realizzerò questo mio desiderio sempre grazie alle tue info. Grazie Fede!

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