C’è un modo di vivere la Sicilia che profuma di vento, silenzi e libertà. Un mondo fatto di barche ormeggiate come virgole su una poesia d’acqua e vento che cambia direzione come i pensieri più liberi. Un viaggio tra le Isole Egadi è la scelta perfetta per scoprire una Sicilia autentica e incontaminata!
A inizio maggio ho esplorato Favignana, Marettimo e Levanzo seguendo un itinerario che più che un programma era un’intenzione: respirare, ascoltare, lasciare spazio. E sai qual è stata la chiave per godermi il viaggio senza stress? Aver pianificato in anticipo ogni spostamento con Ferryhopper, la piattaforma (e app gratuita!) che sembra pensata per chi non vuole perdere tempo a fare incastri. Ti permette di prenotare tutti i traghetti in pochi click, senza commissioni, con biglietto elettronico e un servizio clienti a portata di chat.
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Il mio itinerario: 6 giorni alle Isole Egadi tra lentezza, meraviglia e semplicità
Giorno 1-2: Favignana
Favignana è sicuramente l’isola più vivace dell’arcipelago. Un mix perfetto di acqua trasparente, natura selvaggia e strade che profumano di salsedine. Qui la bici è la tua migliore alleata e ogni curva nasconde una nuova meraviglia.
Appena arrivata, in sella alla mia bici ho lasciato che fosse il vento a guidarmi. Cala Rossa, Cala Azzurra, la Spiaggia di Lido Burrone, la suggestiva Cala Rotonda e la Spiaggia del Bue Marino sono alcune delle tappe che consiglio di non perdere. Ogni angolo è un invito a fermarsi, respirare, tuffarsi.
Una visita al museo Ex Stabilimento Florio è d’obbligo: non solo per capire la storia della tonnara, ma per sentire l’anima vera di quest’isola, fatta di fatica e memoria salmastra. E se ami le altezze, sali fino al Castello di Santa Caterina: la vista da lassù spalanca gli occhi e l’anima e non a caso è stato scelto come location per il film “The Odyssey” di Christopher Nolan.
Per concludere in bellezza, aspetta il tramonto a Punta Sottile: la luce si allunga lenta sull’acqua, il vento si calma e l’isola sembra trattenere il respiro.
Favignana non è fatta per essere spuntata in una lista: più che seguirla, va ascoltata. Più che pianificata, va vissuta. È fatta per essere lasciata accadere. Come tutto ciò che conta davvero.
Giorno 3-4: Marettimo, la vera Itaca
Marettimo ti entra nel cuore in silenzio. È l’isola più montuosa, la più remota, la più autentica. Dove il tempo si dilata e l’anima si distende.
Chiamarla semplicemente “isola” è riduttivo. Marettimo è un microcosmo sospeso nel tempo. Casette bianche con persiane azzurre, niente auto, il profumo della macchia mediterranea che scivola giù dalla montagna… e il blu profondo che ti avvolge appena metti piede sull’isola.
Il trekking più iconico è quello che porta al Castello di Punta Troia. Se ami camminare, esplora anche il percorso verso le Case Romane e la località Caccaredda, oppure rilassati sulla spiaggia di Praie Nacchi o raggiungi il faro di Punta Libeccio. Se vuoi spingerti oltre, Cala Bianca è un sogno raggiungibile solo via mare.
Qui il tempo non segue l’orologio, ma l’umore del vento. E come dicono i marettimari:
“Trovata Marettimo, ritrovi te stesso.“
Ho ascoltato il racconto di Pietro mentre mi mostrava le grotte marine come fossero stanze di casa sua: la Grotta del Cammello, la Grotta della Pipa, la Perciata… cattedrali di pietra e acqua.
Poi è arrivato suo padre, Pippo. Seduti all’ombra del porto, mi ha raccontato la sua infanzia sull’isola, la vita di un tempo, i cambiamenti e le costanti. È stato straordinario: sembrava di sfogliare un diario scritto dal mare.
E la sera, il silenzio di Marettimo si accende di stelle. Così tante da farti scordare ogni pensiero. E da non volere nient’altro.
Giorno 5-6: Levanzo, l’isola che non ti aspetti
Levanzo è la più piccola delle Isole Egadi. La più intima dell’arcipelago, quasi segreta. Qui si viene per rallentare davvero, per lasciarsi cullare dal mare e ritrovare la bellezza nei dettagli.
Levanzo è una carezza lenta, che arriva piano e resta. Non sono riuscita a visitare la Grotta del Genovese, ma se hai tempo ti consiglio di farlo: tra incisioni rupestri e storie millenarie, sembra essere uno dei luoghi più sorprendenti dell’isola.
Le spiagge sono piccole e raccolte: Cala Dogana è vicinissima al porto, Cala Fredda è perfetta per chi cerca quiete e Cala Faraglione è forse la più scenografica. E se ami i panorami, il faro di Capo Grosso ti aspetta in cima a un sentiero che vale ogni passo.
Qui si viene per rallentare.
Goditi una granita in piazzetta, ascolta il mare… E lascia che sia l’isola a dettare il ritmo.
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Conclusioni
Le Egadi sono un piccolo miracolo siciliano. Ogni isola ha una voce diversa. Favignana ti accoglie, Marettimo ti avvolge, Levanzo ti sussurra.
In sei giorni ho attraversato mondi diversi, conosciuto storie autentiche e riscoperto una Sicilia che sa parlare con dolcezza e meraviglia.
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Questo articolo è frutto di un’esperienza reale vissuta alle Isole Egadi ed è stato realizzato in collaborazione con Ferryhopper. Una partnership che nasce da qualcosa che uso davvero, prima ancora di raccontarlo!